Riportiamo rapidamente i principali sacerdoti delle divinità pagane e il loro abbigliamento caratteristico.

I Pontifices

I Pontifices erano sacerdoti addetti ai riti e alle funzioni sacre; tra essi veniva eletto il Pontifex maximus. L’abbigliamento del pontifex era pressoché simile a quello degli altri cittadini e consisteva nella tunica talaris e in un’ampia toga con la quale, per antica consuetudine, si copriva il capo quando esercitava ufficialmente atti di culto.

sacerdoti romani

Gli Augures

Gli Àugures erano sacerdoti che predicevano l’avvenire o interpretavano la volontà degli dèi dopo aver osservato il volo e il canto degli uccelli o mediante deduzioni tratte da alcuni fenomeni atmosferici, quali il vento, il tuono, il fulmine, ecc. Gli àuguri coprivano il capo con un lembo della toga e tenevano in mano un corto bastone ricurvo nella parte superiore, molto simile al pastorale dei vescovi.

Tale simbolo prendeva il nome lìtuus; se ne; servivano per tracciare sul terreno o in aria segni particolari per ottenere dagli dei qualche manifestazione.

I Flamines

I Flamines erano sacerdoti preposti al culto di Giove, Marte e Quirino. Il flamen addetto al culto di Giove godeva grande reputazione presso il popolo; a lui erano conferiti onori e poteri particolarissimi.
Sull’abbigliamento dei flamines i pareri degli storici sono discordi: Ì più affermano che usassero, come tutti i sacerdoti romani, la toga praetexta, indossata sulla tunica talaris. Reggevano in mano, come simbolo, una bacchetta di ulivo e portavano un caratteristico copricapo denominato apex, che terminava superiormente a punta.

I Salii

Secondo lo storico Plutarco la fondazione deI Sàlii risale al re Numa Pompilio, il quale aveva dato loro in custodia gli scudi sacri, detti ancilia. Essi Erano in numero limitato. Indossavano una tunica color porpora, ornata con ricami d’oro e fermata alla vita da un cingulum. Sopra la tunica portavano la toga tràbea. Anch’essi si coprivano il capo con l’apex e reggevano con la destra una bacchetta con la quale percuotevano gli scudi sacri appesi a un’asta di legno e portati a spalla, per le vie di Roma, da due schiavi.

Le Vestales

Le Vestales erano sacerdotesse del tempio di Vesta, consacrate fin da giovinette alla dea, avevano la mansione di alimentare, giorno e notte, il fuoco sacro custodito nel tempio. Il loro abbigliamento consisteva nella stola e in una corta sopravveste di lino chiamata càrbasus, simile al diploide greco. Nelle cerimonie cingevano la fronte con l’infula, nastro di lana annodato alla nuca. Ponevano in capo il suffìbulum, bianco velo rettangolare ornato ai bordi con ricami in oro.

I Camilli

I Camilli erano i giovani assistenti ai sacrifici, ai quali era particolarmente affidata la cura dei vasi sacri.
Vestivano un colobium definito colobium sinus, poichè più lungo e assai più ampio di quello normale; era fermato alla vita dal cingulum.

I Popae

I Popae erano gli addetti ai sacrifici. Essi Avevano il compito di condurre la vittima all’altare, dove la uccidevano vibrandole un colpo alla nuca con il dorso della scure. Nella celebrazione del rito, i popae indossavano il limus, specie di gonna ornata e frangiata al margine inferiore e trattenuta da una fascia avvolta a più giri attorno alla vita e quindi annodata. Cingevano il capo con una ghirlanda di foglie e andavano scalzi.

a cura del dott. Alessandro Battistini